mercoledì, marzo 19, 2008

Simulatore

Avete mai sognato di guidare una metropolitana?!
Ecco qua il simulatore per la linea 3 della metropolitana di Milano!
Molto molto reale:
si deve stare attenti a limiti di velocità, allo stress apportato ai viaggiatori (non si deve accelererare o frenare troppo bruscamente), a non andare "lunghi" quando si entra in stazione, a far entrare tutti passeggeri suonando il segnale di chiusura delle porte prima di ripartire..
facile? per niente! Provare per credere :))
ah, nota di percorso: il viaggio dura effettivamente l'intero tragitto Maciachini - San Donato: quindi se volete farlo tutto (e non vi squalificano prima) ci si impiega una mezzora abbondante!

buon viaggio!
carlo

martedì, marzo 18, 2008

SQUILIBRI

Vi prego guardate la Bertè in questo video!!!

Roma - Milano

le differenze...

venerdì, marzo 14, 2008

Trent'anni (di musica)...

30 anni dopo "ma cosa vuoi che sia una canzone"
oggi esce il singolo dell'ultimo album di Vasco...

"ed è proprio quando arrivo lì che già ritornerei
ed è sempre quando sono qui che io ripartirei
ed è come quello che non c'è che io rimpiangerei
quando penso che non è cosi il mondo che vorrei"

sabato, marzo 08, 2008

amicici

Il Pilutecnico

La bellezza?!
Dov'è la bellezza?
Ciao la bellezza, ciao!!

venerdì, marzo 07, 2008

Elezioni

In questo periodo di elezioni....un pò di sondaggi!!!!

E se non sapete ancora cosa votare...
ecco qui un consiglio!
semplicemente....grande Antonio!!

baci baci
carlo

lunedì, marzo 03, 2008

L'essentiel est invisible pour les yeux


"Volentieri", rispose il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno piùù tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno piu amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, cosi, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…"
Il piccolo principe ritorno l’indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.

"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicita. Quando saranno le quattro incomincero ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicita! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
"Che cos’è un rito?" disse il piccolo principe .
"Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. C’è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì e un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l’ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "… piangerò".
"La colpa è tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
Poi aggiunse:
"Va’ a rivedere le rose. Capirai che la tua rosa è unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto un mio amico e ora è per me unica al mondo".
Le rose erano a disagio.
"Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi assomigli, ma lei, lei sola, è piu importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa".

E ritornò dalla volpe.
"Addio", disse.
"Addio", disse la volpe.
"Ecco il mio segreto.
E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

domenica, marzo 02, 2008

Quanto è brava Fiona Apple...
... ma perchè non viene a fare qualche data in Italia???
Lo sapete che dobbiamo andare ad ascoltarla se mai capiterà a Milano.
buona settimana,
Claudio